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Gaetano Donizetti è uno dei cinque compositori più rappresentati al mondo, il più internazionale degli italiani: primo romantico, ha ambientato in paesi esotici circa la metà delle sue opere.
La sua Bergamo oggi è una delle città più internazionali d’Italia: ospita l’Aeroporto di Orio al Serio, terzo scalo italiano per importanza; dista un’ora dal primo aeroporto, quello di Malpensa; è sede di industrie fra le più internazionalizzate del Paese.
La città è impregnata di memoria donizettiana. Quello legato al compositore è infatti un patrimonio diffuso che abbraccia geograficamente e culturalmente tutta Bergamo attraversandone la storia e gli strati sociali.
Ultimo baluardo della Repubblica di Venezia dalla prima metà del Quattrocento all’epoca napoleonica, Bergamo è inserita dal 2017 fra le città sede di monumenti riconosciuti come Patrimonio dell’umanità Unesco: le Mura venete che cingono la Città alta, valorizzate nel progetto «Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato de Terra – Stato de mar», legano idealmente la città orobica a Peschiera e Palmanova per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia e Cattaro per il Montenegro.
I principali luoghi che raccolgono la memoria dell’arte e della vita di Donizetti in città sono i due teatri, il teatro Donizetti e il teatro Sociale, Casa Natale del compositore, la Biblioteca Angelo Maj dov’è custodito l’autografo di Lucia di Lammermoor, il Museo donizettiano custodito dalla Fondazione Bergamo nella storia, l’Accademia Carrara dove è visibile il quadro di Giacomo Calegari che rappresenta la morte Donizetti avvenuta a Bergamo a palazzo Basoni, oggi non visitabile in quanto residenza privata e infine i due luoghi custoditi dalla Fondazione MIA: la Domus Magna, ex conservatorio dove Gaetano Donizetti ha ricevuto le Lezioni di Simone Mayr grazie al contributo caritatevole della secolare Fondazione della Misericordia e la Basilica di Santa Maria Maggiore dove il compositore orobico è seppellito.